Come leggere (davvero) i dati per migliorare strategia, contenuti e risultati
In un ecosistema digitale saturo di contenuti, fare presenza sui social media non basta. Serve una strategia. E per affinare una strategia, servono dati. Ma non tutti i dati sono utili. Un buon social media report non è una raccolta casuale di numeri: è una mappa precisa, guidata da KPI selezionate in base agli obiettivi di business.
Noi di Orma vi mostriamo allora quali KPI includere in un report social, come leggerle e quali strumenti usare per trasformarle in insight reali.
Obiettivo 1: Aumentare la Brand Awareness
Se il tuo obiettivo è far conoscere il brand, i tuoi contenuti devono essere visti, ricordati e condivisi.
Le KPI da monitorare:
- Reach (copertura): persone uniche che hanno visualizzato i tuoi contenuti.
- Impression: quante volte il contenuto è stato mostrato (anche più volte alla stessa persona).
- Follower Growth Rate: tasso di crescita dei follower in un dato periodo.
- Mention e tag: chi parla di te e quanto sei presente nelle conversazioni organiche.
- Visualizzazioni video: metrica importante soprattutto per reel e contenuti dinamici.
Consiglio: segmenta la reach tra organica e sponsorizzata per capire dove stai performando meglio.
Strumenti consigliati:
Looker Studio (per visualizzare l’andamento nel tempo), Sprout Social, Meta Insights.
Obiettivo 2: Aumentare l’Engagement
Un brand che ascolta e crea dialogo è un brand che costruisce relazioni. L’engagement non si misura solo con like: va oltre.
Le KPI da includere:
- Engagement rate per post: interazioni diviso copertura o impression.
- Like, commenti, condivisioni: attenzione anche alla qualità delle interazioni.
- Salvataggi: uno dei segnali più forti di contenuto utile o ispirazionale.
- Risposte ai sondaggi, quiz, sticker interattivi (Instagram Stories).
- Click su link in bio o contenuti swipe-up.
Tip: individua il formato (carousel, reel, stories, live…) che genera più engagement per ogni piattaforma.
Strumenti consigliati:
Funnel.io (per aggregare dati da più fonti), Metricool, Socialbakers.
Obiettivo 3: Generare Lead e contatti
Se il focus è la conversione da follower a contatto utile, devi tracciare tutto il percorso dell’utente: dal post al form.
Le KPI rilevanti:
- CTR (Click-through rate): percentuale di click rispetto alle impression.
- Lead generati: compilazioni di moduli, iscrizioni a newsletter, download.
- Conversion Rate: tasso tra click e lead effettivi.
- CPL (Costo per Lead): utile se stai investendo in adv.
Tip: inserisci UTM nei link per tracciare con precisione il comportamento post-click in Google Analytics.
Strumenti consigliati:
HubSpot, Meta Ads Manager, Google Tag Manager, Zapier per automazioni.
Obiettivo 4: Aumentare le vendite
Social = branding? Sì, ma anche vendite. Soprattutto in settori come moda, beauty, food e e-commerce. Qui i numeri devono parlare chiaro.
Le KPI da monitorare:
- ROAS (Return on Ad Spend): quanto guadagni per ogni euro investito.
- Conversioni da social: tracciate via pixel o analytics.
- Tasso di abbandono del carrello (da social).
- Ordini totali e valore medio ordine (AOV) provenienti dai canali social.
Focus: confronta le performance organiche e paid. Scoprirai spesso che contenuti organici performanti possono diventare ottime sponsorizzate.
Strumenti consigliati:
Google Analytics 4, Shopify Reports, Facebook Pixel, TikTok Ads Manager.
Obiettivo 5: Costruire Community e Loyalty
Il vero valore del social media marketing non è solo raggiungere. È costruire. Una community attiva è un asset che genera valore nel tempo.
KPI utili:
- Retention Rate: utenti che tornano a interagire.
- Tasso di risposta ai DM e commenti: misura quanto sei presente.
- Recensioni e sentiment analysis: qualitativo, ma prezioso.
- Net Promoter Score (NPS): quanto sei raccomandabile, su scala da 1 a 10.
Insight: analizza le conversazioni per capire linguaggio, toni, esigenze. La community ti dirà sempre cosa vuole, se sai ascoltare.
Strumenti consigliati:
Brandwatch, Sprinklr, Hootsuite, Mention.
Come presentare un report: non solo numeri
Ricorda: la forma conta tanto quanto il contenuto. Un buon report deve essere:
- Visuale: grafici, dashboard, infografiche – strumenti come Looker Studio, Notion, Canva sono perfetti.
- Commentato: i dati devono essere spiegati. Cos’è andato bene? Cosa migliorare?
- Action-oriented: ogni metrica dovrebbe portare a una decisione. Esempio: “Bassi click? Rivediamo le CTA.”
- Frequente: settimanale per l’operatività, mensile per l’analisi strategica.
Conclusione: dai numeri alle decisioni
Il valore di un report social media non è nei numeri in sé, ma nelle decisioni che quei numeri ispirano. Un report fatto bene non è un esercizio di stile, ma uno strumento strategico per crescere, correggere la rotta e valorizzare ciò che funziona.
Noi di Orma usiamo questi KPI ogni giorno per aiutare i brand a comprendere il presente e pianificare il futuro. E lo facciamo parlando chiaro, con dati ben visualizzati, azioni concrete e obiettivi chiari.
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